Il Regolamento Macchine e la normativa – ancora in fase di definizione e approvazione – che andrà a sostituire la Direttiva Macchine 2006/42/CE.
L’attuale Direttiva Macchine e stata elaborata nei primi anni 2000, per arrivare poi alla pubblicazione nel 2006. A livello europeo è stata resa attuativa nel 2009, mentre in Italia è stata recepita nel 2010.
Come si può immaginare, 10 anni (quasi 20 se consideriamo la prima elaborazione) sono tantissimi per una norma che si occupa di prodotti e tecnologie in costante aggiornamento!
Con il nuovo Regolamento Macchine, la Commissione Europea sta quindi cercando di recepire le novità comparse sul mercato e aggiornare la legislazione di conseguenza.
Provando a riassumere, le necessita emerse in modo impellente riguardano questi “punti caldi”:
- Internet of things e smart manufacturing
- Sicurezza informatica (cyber security)
- Gestione dell’intelligenza artificiale e dei rischi
- Robot collaborativi
- Macchine ad alto rischio
- Conformità dei prodotti quando vengono applicate diverse direttive
AGGIORNAMENTO REGOLAMENTO MACCHINE – 24/6/22
In data 24 giugno 2022 i rappresentanti permanenti del Consiglio hanno approvato un mandato che consentirà alla Presidenza di avviare i negoziati con il Parlamento Europeo.
IL MANDATO
Il mandato del Consiglio ha modificato la struttura dell’elenco delle macchine o dei prodotti di cui all’All. I della Commissione. Per la maggior parte degli elementi, è stata così mantenuta la possibilità di un’autovalutazione della conformità e solo per alcuni prodotti è rimasto obbligatorio il coinvolgimento degli organismi di valutazione della conformità.
La Commissione Europea avrà la possibilità di aggiornare, mediante atti delegati, l’elenco dei prodotti che sono considerati potenzialmente più rischiosi e che richiederanno pertanto un intervento obbligatorio degli organismi di valutazione della conformità. In tal modo si assicura un equilibrio tra la necessità di garantire il massimo livello di sicurezza e la necessità di non imporre oneri sproporzionati all’industria.
>> Proposta della Commissione europea
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