In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, celebrata ogni 10 dicembre dal 1950, desideriamo sensibilizzare sull’importanza sociale, morale e costituzionale di una cultura della sicurezza e quanto sia ancora ampio il divario tra forma e pratica.
In particolare, l’art. 23 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita al par. 1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro e alla protezione contro la disoccupazione.
Il contenuto di questo articolo è ulteriormente integrato dagli art. 6, 7 e 8 del PATTO INTERNAZIONALE SUI DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI del 1966, dove si stabilisce prima di tutto che le misure che gli Stati sono obbligati a prendere “per dare piena attuazione a tale diritto”, strutturando “programmi di orientamento e di formazione tecnica e professionale, nonché l’elaborazione di politiche e di tecniche atte ad assicurare un costante sviluppo economico, sociale e culturale ed un pieno impiego produttivo”
Il messaggio è chiaro: il settore del lavoro non può essere lasciato al libero arbitrio del mercato, ma deve costituire oggetto di politiche pubbliche nel quadro di una più ampia programmazione di stato sociale.
